I cambiamenti nella società moderna hanno aperto nuovi problemi che necessitano di una soluzione che deve essere fornita da tre figure cruciali: l’infermiere con competenze nell’area pediatrica, l’infermiere con competenze nell’area della salute mentale e l’assistente sanitario.
Alla luce di questi dati e di una crisi adolescenziale sempre più rilevante che potrebbe aggravare gli indici di mortalità tra i giovani, si ritiene estremamente importante la prevenzione dell’ideazione suicidaria negli adolescenti: con il programma SOS i risultati sono incoraggianti dimostrando l’efficacia dei programmi di prevenzione in ambito scolastico.
In Italia non vi sono ancora protocolli condivisi tra ospedale e territorio che non sono applicabili a causa della mancanza della figura dell’infermiere scolastico. Gli infermieri, nonostante ciò, sono uniti nell’impegno di proteggere la vita e offrire speranza a chi ne ha bisogno. Oltre alla cura fisica riconoscono l’importanza dell’ascolto e del sostegno a chi si confronta con problematiche nella sfera della salute mentale. Con professionalità e sensibilità si dedicano a creare ambienti in cui ognuno possa sentirsi compreso e supportato. Insieme si può fare la differenza, promuovendo la consapevolezza e abbattendo i tabù che circondano il tema della salute mentale.
Non si può cambiare il passato ma si può fare la differenza nel presente. In questa giornata è necessario impegnarsi a diffondere consapevolezza e a promuovere risorse di supporto, a sostenere coloro che hanno perso cari a causa del suicidio, offrendo comprensione e ascolto. È auspicabile quindi un maggior coinvolgimento delle figure citate, capaci di rispondere ai bisogni di una generazione, quella dei comunemente detti millennial, che sta lanciando il suo grido di aiuto e che è alla ricerca di futuro e ottimismo. Questo si deve e si può fare lavorando insieme con istituzioni, comunità e professionisti della salute mentale per costruire un mondo in cui la vita sia valorizzata e protetta.