Prima di parlare della gestione della frigoemoteca è necessario fare una piccola premessa sulla gestione degli emocomponenti.
La trasfusione di emocomponenti e plasmaderivati è considerato un trattamento terapeutico prezioso che può comportare dei rischi concreti. Inoltre, deve essere una risorsa terapeutica limitata, ovvero deve perseguire specifiche politiche di appropriatezza di carattere scientifico ed etico.
Dato la peculiarità di questa attività clinico-assistenziale, il Ministero della Salute e il SIMTI (Società Italiana di medicina Trasfusionale e Immunoematologia) hanno redatto delle direttive, raccomandazioni e linee guida con lo scopo di delineare un percorso standardizzato e sicuro per tutte le realtà sanitarie (pubbliche e private).
Al centro del trattamento “trasfusione” vi è sempre la sicurezza della salute del paziente e delle cure, oltre a quella degli operatori e delle strutture sanitarie.
Nel percorso della prevenzione del rischio di reazione da trasfusione, la gestione della frigoemoteca ha un ruolo fondamentale.
Questa tipologia di apparecchiatura deve essere dotata di un adeguato sistema di controllo e di registrazione della temperatura, nonché di un allarme acustico e visivo. Detto ciò, è evidente che nella gestione degli emocomponenti e plasmaderivati, la gestione frigoemoteca rappresenta la fase della “conservazione”.
Nello specifico, le temperature da rispettare sono le seguenti:
- I concentrati eritrocitari devono essere conservati a +4°C (+/-2°C);
- Il plasma, dopo essere stato scongelato dalla struttura trasfusionale, deve essere trasfuso il prima possibile (non oltre le 24 ore dallo scongelamento), nell’attesa può essere conservato ad una temperatura compresa tra i 2 e i 6°C (importante: il plasma scongelato non può essere ricongelato).
L’infermiere nella gestione della frigoemoteca ha un ruolo fondamentale, ovvero:
- Registrazione carico/scarico delle sacche da trasfondere;
- Controllo del funzionamento dell’apparecchiatura;
- Registrazione della temperatura dell’apparecchiatura;
- Comunicazione guasto o malfunzionamento del frigo.
Per quanto riguarda gli ultimi due punti, vediamo nello specifico le responsabilità dell’infermiere (naturalmente queste attività sono applicabili in quelle realtà sanitarie in cui la frigoemoteca è collocata nei reparti/servizi dove è presente personale infermieristico).
La temperatura deve essere riportata almeno 2 volte al giorno, se collocata in reparti di degenza è consigliato un controllo per turno (mattina, pomeriggio e notte). Oltre alla temperatura riportata dal display del frigo, questo deve essere dotato di uno strumento di registrazione dell’andamento continuo della temperatura in modo tale da tracciare il corretto funzionamento e tenuta della temperatura della frigoemoteca (come per esempio un dischetto del termo-registratore).
I dati da riportare obbligatoriamente sono:
- Data e ore;
- Temperatura rilevata dal termometro interno del frigo;
- Eventuali note (ore XX allarme temperatura elevata, trovato sportello del frigo aperto, etc.);
- Firma dell’operatore che ha eseguito il controllo.
I suddetti dati devono essere riportati o su un registro dedicato (per esempio modello Buffetti) o su della modulistica aziendale con specifica codifica interna. Responsabilità della corretta tenuta del registro/modulistica è del Coordinatore Infermieristico e, in sua assenza, di un suo delegato/referente o del personale Infermieristico in turno.
Il personale infermieristico deve:
- QUOTIDIANAMENTE controllare visivamente la registrazione della temperatura, valutare la traccia registrata sulla carta, riportare su apposito registro il controllo effettuato, con firma leggibile di chi lo ha eseguito;
- SETTIMANALMENTE provvedere alla sostituzione del dischetto del termo-registratore, avendo cura di scrivere la data di inizio della registrazione sul nuovo dischetto, e alla sua archiviazione; valutare la traccia registrata sulla carta di registrazione appena tolta e apporre la propria firma per attestare che la traccia è stata analizzata;
- Comunicare eventuali non conformità riscontrate agli uffici di competenza all’interno della struttura e in base alle direttive interne.
Attività estremamente importante è il controllo delle manutenzioni della frigoemoteca (preventiva e correttiva), nello specifico:
- La manutenzione PREVENTIVA (prove funzionali, verifiche di sicurezza elettrica, taratura del termometro interno) ha una determinata cadenza (normalmente almeno una volta all’anno, secondo la normativa vigente) ed è gestita dalla ditta preposta. Il Coordinatore Infermieristico in questo caso ha la responsabilità di verificarne l’esecuzione e archiviare il rapporto tecnico;
- La manutenzione STRAORDINARIA, quando il macchinario presenta un guasto o mal funzionamento, etc.; viene attivata dall’operatore che evidenzia l’avaria o guasto del frigo che deve avvisare contestualmente il Coordinatore Infermieristico il quale aprirà immediatamente la chiamata di assistenza. Anche in questo caso il rapporto tecnico deve essere archiviato.
È importante che tutta la documentazione inerente alla frigoemoteca (scheda tecnica, manuale d’uso, etc.) deve essere accessibile al personale operante e, in caso di necessità, all’autorità giudiziaria.
In caso di malfunzionamento, è necessario trasferire le unità di emocomponenti in un altro ambiente refrigerato alle temperature previste per la corretta conservazione e contattare immediatamente il medico di guardia del centro trasfusionale, al fine di concertare la soluzione più opportuna.
Concludendo, l’infermiere ha un ruolo chiave nel percorso nella gestione del rischio clinico-assistenziale, attraverso delle semplici ma fondamentali attività, quali:
- Il monitoraggio (corretta tenuta della temperatura, etc.);
- La tracciabilità (registrazione dei dati della frigoemoteca sul registro, archiaviazione dei rapporti tecnici, etc.);
- La segnalazione (avvisare il Coordinatore, i servizi competenti in caso di malfunzionamento/guasti, etc.).
BIBLIOGRAFIA
- LEGGE 21 ottobre 2005, n.219 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati”;
- DECRETO 3 marzo 2005 Caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti;
- D.lgs del 9 novembre 2007, n.208 “Attuazione della direttiva 2005/62/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda le norme e le specifiche comunitarie relative ad un sistema di qualità per i servizi trasfusionali”;
- Legge 107/90 “Disciplina per le attività trasfusionali relative al sangue umano e ai suoi componenti” e successivi decreti;
- Direttiva 2002/98/CE “Qualità e sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti”;
- Decreto del Ministero della Salute 2 novembre 2015 recante” Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”;
- D.lgs del 2 novembre 2015;
- Standard di Medicina Trasfusionale 3° Ed. ottobre 2017 Edizione SIMTI;
- Legge 219/2017 Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento;
- Raccomandazione n° 5, marzo 2020 del Ministero della Salute Raccomandazione trasfusionale per la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità ABO.