La gestione degli elettromedicali è un processo fondamentale per la gestione del rischio e per garantire la sicurezza dei pazienti e delle cure.
Questo processo è strutturato in altri percorsi trasversali di carattere non sanitario, ma che interessano necessariamente i professionisti esercenti la professione sanitaria, soprattutto il Coordinatore Infermieristico e l’infermiere.
Prima di parlare nello specifico delle competenze dei suddetti operatori rispetto alla gestione degli elettromedicali, bisogna spiegare bene le fasi di vita di un’apparecchiatura all’interno della realtà sanitaria:
- Richiesta di approvvigionamento;
- Valutazione economica attraverso la richiesta di vari preventivi a diversi fornitori/produttori;
- Se richiesto, prova dei diversi macchinari in loco per la scelta di quello più funzionale per le attività del reparto/servizio a cui è destinato;
- Report da parte del personale sanitario dopo il periodo di prova – questa valutazione si andrà ad aggiungere a quella economica per una scelta più congrua;
- Scelta dell’elettromedicale;
- Consegna e collaudo con formazione del personale interessato – quest’attività è gestita del personale tecnico della ditta fornitrice;
- Archiviazione del rapporto di collaudo e dell’avvenuta formazione agli uffici di competenza (Ufficio Tecnico/Ingegneria Clinica e Ufficio del Personale per il dossier formativo degli operatori);
- Tenuta in reparto del manuale d’uso;
- Corretta gestione dell’elettromedicale all’interno del reparto/servizio;
- Pianificazione, monitoraggio e tracciabilità delle attività di manutenzione preventiva (le prove funzionali e di sicurezza elettrica) – manutenzione eseguita ad intervalli regolari predeterminati o in accordo a criteri prescritti e volta a ridurre la probabilità di guasto o la degradazione del funzionamento di un dispositivo medico (CEI 62-122 – UNI 9910);
- Attivazione, monitoraggio e tracciabilità delle attività di manutenzione correttiva – manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di una avaria e volta a riportare un’entità nello stato in cui essa possa eseguire una funzione richiesta (CEI 62-122);
- Dismissione dell’apparecchiatura – per irreparabilità, costo della riparazione troppo elevato in base alla valutazione degli uffici di competenza, etc.
I suddetti punti sono estremamente riassuntivi; inoltre, in base alla tipologia di apparecchiatura, sono interessate altre figure chiave come il RSPP, l’esperto qualificato, il servizio di Fisica Sanitaria, etc..
Per quanto riguarda la figura del Coordinatore Infermieristico e dell’infermiere, questi hanno un ruolo fondamentale soprattutto per quanto riguarda la corretta gestione dell’elettromedicale, monitoraggio delle attività di manutenzione preventiva/correttiva, la comunicazione di un’avaria/guasto e l’apertura della chiamata d’assistenza.
Le predette attività, anche se non sono propriamente di carattere sanitario-assistenziale, hanno come fine ultimo la salute del paziente e degli operatori.
Tra le più frequenti situazioni di rischio per gli operatori e i pazienti ci sono quelle imputabili ad un uso improprio delle apparecchiature; basti pensare a un frigo dedicato ai farmaci che non tiene la temperatura, una frigoemoteca non tarata, una pompa per l’infusione dei liquidi con il software non aggiornato, etc. Questi sono semplici esempi di apparecchiature che se non gestite correttamente influiscono negativamente sul percorso clinico-assistenziale del paziente (prolungamento della degenza, infezioni, la morte o altre complicazioni).
Di seguito sono elencate alcune indicazioni generiche propedeutiche all’utilizzo delle apparecchiature:
- seguire sempre le indicazioni dei manuali di utilizzo delle apparecchiature, anche per quanto concerne la pulizia, disinfezione ed eventuale piccola manutenzione;
- segnalare qualsiasi alterazione nel funzionamento, come i danneggiamenti di cavi, prese, etc.;
- non toccare una spina rotta o un cavo danneggiato;
- non eseguire collegamenti a terra volanti, su infissi metallici, termosifoni, etc.;
- non annullare mai un allarme senza che sia stata eliminata la causa che lo ha attivato;
- segnalare un eventuale malfunzionamento dell’apparecchiatura o di sue parti che possono causare danni agli operatori e/o danno al paziente o portare a diagnosi errate;
- porre attenzione allo scambio delle connessioni nei sistemi di sostentamento di funzioni vitali;
- non estrarre spine da prese attraverso la trazione del cavo;
- evitare di versare liquidi sulle apparecchiature o far cadere oggetti metallici all’interno delle stesse (nel caso accada evitare di collegare l’apparecchiatura alla corrente elettrica o scollegarla dalla rete);
- non usare adattatori, prolunghe, spine multiple se non autorizzati (se necessario richiedere l’istallazione di prese aggiuntive);
- evitare l’uso simultaneo di apparecchiature elettriche e materiale infiammabile;
- lasciare una adeguata ventilazione alle apparecchiature;
- isolare e/o rimuovere le apparecchiature non funzionanti al fine di evitarne l’uso improprio, utilizzando appositi cartelli di segnalazione (per esempio “fuori uso”, “non funzionante”, etc.).
Di tutte le suddette attività è da sottolineare l’importanza della segnalazione.
Perché è fondamentale segnalare un guasto (ovvero la cessazione dell’attitudine di una Tecnologia Biomedica ad eseguire una delle funzioni richieste)?
La segnalazione è un atto che sottintende la consapevolezza dell’importanza di quello che stiamo facendo, delle responsabilità proprie del professionista, delle conseguenze della mancata segnalazione, dei doveri nei confronti del paziente, degli altri operatori e dell’Azienda.
L’infermiere ha un ruolo fondamentale nel comunicare il malfunzionamento di un’apparecchiatura; la comunicazione deve essere contestuale alla rilevazione del guasto, ove possibile, e, in base alla tipologia di elettromedicale, il personale deve allontanare il macchinario (per esempio spostarlo nel deposito attrezzature) evitandone l’uso improprio.
Detto ciò, l’infermiere si configura nuovamente come attore chiave nel garantire la sicurezza del paziente e delle cure e nella gestione del rischio clinico.
BIBLIOGRAFIA
- Raccomandazione Ministeriale n.9 “Raccomandazione per la prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi medici/apparecchi elettromedicali”, aprile 2009;
- Decreto Legislativo n.81 del 9 aprile 2008 “Testo Unico sulla Sicurezza”;
- Decreto Legislativo n.46 del 24 febbraio 1997 “ Attuazione della direttiva 93/42/CEE, concernente i dispositivi medici” (GU – serie generale n. 54 del 6 marzo 1997)