Quando si parla di farmaci LASA (acronimo di Look-Alike/Sound-Alike), si intendono tutti quei medicamenti che possono essere scambiati con altri per la somiglianza grafica/o fonetica del nome e/o per l’aspetto della confezione.
La corretta gestione di questa tipologia di farmaci fa parte di una grossa parte degli interventi preventivi del risk management, nei quali l’infermiere è uno dei protagonisti.
L’infermiere durante lo svolgimento della routine lavorativa è soggetto a diversi distrattori che lo possono indurre all’errore di scambio di farmaci; ciò purtroppo è dovuto sia a cause interne all’organizzazione (scarsa conoscenza della problematica derivante dall’uso dei farmaci LASA, la mancanza di indicazioni sulla corretta gestione di questa tipologia di medicamento, le modalità di stoccaggio, prescrizioni non chiare o sbagliate, utilizzo di acronimi, sigle e abbreviazioni, etc.) e esterne (confezionamenti simili per forma, colore e grafica, similitudini fonetiche dei nomi commerciali e dei principi attivi, disponibilità di svariate posologie dei farmaci, etc.).
Degli esempi di similitudini fonetiche possono essere: adrenalina, noradrenalina, efedrina, dopamina, isoprenalina, etc.
Per quanto riguarda le similitudini grafiche, vi sono alcune aziende farmaceutiche che confezionano alcuni farmaci (come per esempio le soluzioni concentrate di sodio cluroru, calcio cloruro, magnesio solfato, glucosio al 33%, etc.) in scatole praticamente identiche nel font, nella grafica e nei colori utilizzati.
Tutti questi potenziali fattori di rischio sommati ai ritmi serrati di lavori di reparti come il pronto soccorso, la medicina, la chirurgia, etc., aumentano in modo direttamente proporzionale il rischio di “incappare” in un evento avverso e/o sentinella. Al contrario, quando il personale è adeguatamente informato e formato sui fattori di rischio inerenti alla gestione dei farmaci, è possibile mettere in atto azioni preventive adeguate al singolo caso per tutto il percorso assistenziale del paziente.
L’Azienda, oltre a creare percorsi di identificazione dei rischi sulla gestione dei farmaci LASA, o formare il personale, può attivarsi sui canali di approvvigionamento dei farmaci, cercando di individuare quali fornitori/case farmaceutiche distribuiscono medicamenti potenzialmente “rischiosi” per le similitudini fonetiche e/o grafiche.
Per quanto riguarda le attività interne, la Struttura dovrebbe:
- Creare corsi di formazione specifici sulla gestione dei farmaci;
- Rendere accessibili al personale le normative vigenti, linee guida, procedure interne, etc. (come un sistema di intranet aziendale);
- Redigere procedure, istruzioni operative, protocolli e altra documentazione dove sono riportare le corrette indicazioni sulla gestione dei farmaci LASA (per esempio redigere un moduli riportante la lista di tutti i farmaci disponibili nella farmacia classificati in base alla similitudine fonetica e/o grafica, marcare le confezioni con un etichetta colorata, stoccare i farmaci simili lontani in modo tale da non essere confusi, etc.);
- Sensibilizzare la popolazione attraverso brochure e/o informative sulla corretta tenuta dei medicamenti a domicilio;
- Avere un format di lettera di dimissione tale da consentire al personale medico riporta delle indicazioni in merito al rischio di scambio di farmaci (indicazioni simili a quelle inerenti alla promozione della salute);
- Monitorare periodicamente, dandone traccia attraverso la redazione di report di audit, la preparazione del personale sulla capacità di riconoscere e intercettare i fattori di rischio clinico-assistenziale, in modo tale da programmare e attuare azioni correttive e di miglioramento;
- Monitore periodicamente lo stato degli armadi/depositi dei farmaci.
Il personale sanitario, da parte sua, deve:
- Continuare ad aggiornarsi attraverso corsi formativi con rilascio di crediti ECM;
- Partecipare agli eventi formativi/riunioni organizzate dall’Azienda;
- Superare l’idea di essere un mero esecutore delle direttive mediche;
- Essere consapevole delle responsabilità e delle competenze del profilo professionale di appartenenza;
- In caso di dubbi e/o incomprensioni confrontarsi con i propri colleghi e referenti, in modo tale da seguire una direzione univoca;
- Mettere in campo un pensiero autocritico;
- Riuscire ad identificare le priorità nella gestione dei farmaci (focalizzarsi su cosa si sta prendendo e perché rispetto al paziente da assistere e alle sue necessità).
Concludendo, l’infermiere, oltre ad essere uno degli anelli più forti della catena assistenziale, deve essere protetto da percorsi aziendali strutturati e sicuri che lo supportano nella gestione del rischio clinico.
BIBLIOGRAFIA
- Raccomandazione Ministeriale n.1 “Raccomandazione sul corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di cloruro potassio”, marzo 2008;
- Raccomandazione Ministeriale n.7 “Raccomdazione per la prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologica”, marzo 2008;
- https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1115_allegato.pdf
- Ministero della alute, Dipartimento della qualità Direzione Generale della programmazione sanitaria dei livelli di assistenza e dei principi etici di sistema, Ufficio III, “Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico – Manuale per la formazione dei Medici di Medicina Genrale e dei Pediatri di Famiglia”, marzo 2010;
- Raccomandazione Ministeriale n.12 “Raccomandazione per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci “Look-alike/Sound-alike”, agosto 2010.