Per trasfusione si intende la procedura con cui alcune componenti del sangue vengo iniettate nel circolo vascolare della persona destinataria attraverso la via endovenosa.
La trasfusione di sangue è un atto terapeutico che comporta rischi connessi alla corretta identificazione del paziente, al rischio di reazioni trasfusionali (per esempio da incompatibilità AB0) e alla trasmissione di infezioni. È sempre necessario, prima di effettuare una richiesta trasfusionale, attuare tutte le attività che evitino al paziente la possibilità di andare incontro a tutti quei rischi riconducibili alla trasfusione.
L’oggetto della trasfusione è una o più delle seguenti componenti:
- Globuli rossi;
- Piastrine;
- Plasma;
- Emoderivati.
Gli scopi di questa procedura sono:
- La correzione di un deficit di un componente del sangue o di una frazione proteica;
- La sostituzione completa del plasma (scambio plasmatico o plasma exchange) o delle cellule anomale (citoaferesi) o il sangue (exsanguinotrasfusione);
- La correzione di uno squilibrio del volume ematico del paziente, ossia compensare una perdita massiva di sangue (come nelle emorragie).
Al fine di un utilizzo ottimale dei predetti emocomponenti garantendo il minor rischio possibile per il ricevente, è necessario che la trasfusione avvenga secondo specifiche azioni standardizzate e normate dalla legge.
I principali protagonisti di questo percorso sono:
- Il medico di reparto che necessita della trasfusione – responsabilità:
- Della corretta compilazione della richiesta trasfusionale;
- Della corretta indicazione alla trasfusione;
- Della sorveglianza della corretta identificazione del paziente insieme all’infermiere;
- Del monitoraggio dei primi minuti della trasfusione per l’eventuale gestione degli eventuali effetti avversi;
- Della somministrazione, informazione e acquisizione del consenso informato;
- Della verifica della presenza del consenso informato in cartella;
- Del controllo della compatibilità immunologica teorica confrontando i dati riportati su ogni singola unità con quelli della documentazione (richiesta, referto gruppo sanguigno, attestazioni di compatibilità, etc.)
- Della segnalazione dell’avvenuta trasfusione e di eventuali emergenze riconducili alla procedura in questione;
- Della gestione, insieme al personale infermieristico, di un’eventuale reazione avversa.
- Il medico del Servizio trasfusionale – responsabilità di:
- Valutare l’appropriatezza della richiesta trasfusionale;
- Effettuare la consulenza di medicina trasfusionale;
- Scegliere e assegnare l’emocomponente da inviare;
- Gestire l’eventuale reazione trasfusionale con il medico di reparto;
- Validare i risultati della determinazione del gruppo e i test pretrasfusionali;
- Monitorare la corretta conservazione degli emocomponenti.
- Il tecnico di laboratorio del servizio trasfusionale – responsabilità:
- Di eseguire l’accettazione delle richieste trasfusionali;
- Di valutare la conformità e la correttezza tra le richieste e le provette pervenute dal reparto;
- Di eseguire la determinazione del gruppo e i test pretrasfusionali in base alle direttive interne, le linee guida e le norme vigenti;
- Di consegnare le unità di emocomponenti al personale dedicato al trasporto;
- Di registrare e risolvere, insieme al personale medico, eventuali non conformità rilevate.
- Il personale infermieristico – responsabilità di:
- Compilare correttamente la documentazione inerente alla trasfusione;
- Eseguire i prelievi per gli esami pretrasfusionali;
- Controllare la compatibilità immunologica teorica confrontando i dati riportati su ogni singola unità con quelli della documentazione (richiesta, referto gruppo sanguigno, attestazioni di compatibilità, etc.);
- Ispezionare lo stato delle sacche di emocomponenti;
- Identificare il paziente ricevente;
- Eseguire la trasfusione dell’emocomponente;
- Gestione, insieme al medico, di un’eventuale reazione avversa;
- Segnalazione dell’avvenuta trasfusione e di eventuali emergenze riconducili alla procedura in questione.
- Il personale ausiliario incarica del trasporto, che deve:
- Consegnare le provette e la documentazione al servizio trasfusionale;
- Ritirare e consegnare al personale sanitario le unità di emocomponenti;
- Trasportare in sicurezza il materiale attraverso l’utilizzo di presidi dedicati.
Il percorso della trasfusione, per garantire la sicurezza della salute del paziente e del personale interessato, deve essere ben strutturato e standardizzato.
Le fasi principali possono essere così definite:
- Somministrazione, informazione e acquisizione del consenso informato – questa è un’attività medica che deve essere eseguita preliminarmente alla compilazione della richiesta trasfusionale; deve essere in forma scritta secondo la norma vigente (nell’art. 3. Legge n° 219 del 21 ottobre 2005 e Decreto Ministeriale del 02/11/2015);
- Richiesta trasfusionale – fase in cui devono essere riportati tutti i dati necessari alla scelta migliore per le necessità del paziente, tra cui la patologia del paziente/motivazione della richiesta, i dati di laboratorio (Hgb, INR, etc.), tipologia e quantità di emocomponenti richiesti e il grado di urgenza;
- Prelievo di sangue – la richiesta deve essere accompagnata da un campione ematico della persona ricevente;
- Invio delle richieste e dei campioni – la documentazione deve essere adeguatamente compilata e i prelievi devono riportare l’etichetta riportante i dati necessari (dati del paziente, data e ora del prelievo e firma dell’operatore esecutore);
- Accettazione delle richieste e dei campioni ematici da parte del Servizio Trasfusionale;
- Esecuzione dei test pretrasfusionali;
- Assegnazione degli emocomponenti in base alla tipologia di richiesta (routine, urgente o urgentissima);
- Ritiro e consegna degli emocomponenti;
- Controlli pretrasfusionali in reparto;
- Identificazione del paziente;
- Effettuazione della terapia trasfusionale;
- Gestione di eventuali reazioni avverse e segnalazione;
- Registrazione dell’avvenuta trasfusione;
- Smaltimento o restituzione delle unità.
Per quanto riguarda la richiesta è importante definirne le varie tipologie:
- Programmata, “a diposizione” o di routine – per esempio in previsione di un intervento chirurgico programmato per il quale vi è la previsione di un’eventuale trasfusione;
- Urgente – effettuata in corso di intervento chirurgico programmato o urgente o di terapia medica urgente. Le condizioni cliniche del paziente consentono l’esecuzione delle verifiche pretrasfusionali e l’assegnazione di sangue omogruppo; la richiesta viene evasa dal Servizio Trasfusionale il prima possibile;
- Urgentissima – effettuata quando la gravità della situazione clinica è tale da rendere necessaria la trasfusione prima dell’esecuzione dei test pretrasfusionali. Oltre a richiedere il sangue al Centro/Servizio Trasfusionale, il reparto richiedente può utilizzare, ove possibile, la sacca di emergenza (Gruppo “0” RH “negativo”) presente nella frigoemoteca di struttura.
In base a quanto detto finora, la figura dell’infermiere fa da “collante” tra le varie fasi in quanto è praticamente onnipresente.
Tra le fasi in cui l’infermiere ha un compito fondamentale, va data particolare attenzione a quella dedicata all’identificazione del paziente in fase di prelievo e alla somministrazione della terapia trasfusionale.
L’operatore che effettua il prelievo e la trasfusione deve identificare il paziente in modo attivo e non passivo, ovvero:
- Chiedere al paziente i propri dati anagrafici (nome, cognome e data di nascita) e non dire mai i dati chiedendone la conferma all’assistito (il “come si chiama?” è corretto; il “si chiama Franco Rossi?” non è corretto).
Questa può sembrare un’azione di poco conto, ma la letteratura e la cronaca abbondano di casi di errate trasfusione conseguenti a una scorretta identificazione del paziente.
Sbagliare paziente porta ad una serie di errori a cascata che possono terminare anche con la morte dell’assistito; per esempio:
- Viene fatto il prelievo al paziente sbagliato, assegnato l’emocomponente corretto e somministrato alla persona corretta;
- Viene fatto il prelievo al paziente sbagliato, assegnato l’emocomponente corretto e somministrato ad un’altra persona sbagliata;
- Viene fatto il prelievo al paziente corretto, assegnato l’emocomponente corretto e somministrato alla persona sbagliata;
- Viene fatto il prelievo al paziente sbagliato, assegnato l’emocomponente sbagliato e somministrato alla persona corretta;
- Viene fatto il prelievo al paziente sbagliato, assegnato l’emocomponente sbagliato e somministrato ad un’altra persona sbagliata.
Le suddette situazioni possono sembrare impossibili, ma dato che il rischio di errore non è mai uguale a zero, può capitare veramente di tutto se non vengono seguite pedissequamente le azioni atte alla corretta identificazione pretrasfusionale.
L’altissima probabilità di incappare in fallo nella gestione della trasfusione di emocomponenti e, di conseguenza, di incorrere a situazioni drammatiche per il paziente, ha portato il Ministero della Salute a classificare l’evento avverso “reazione trasfusionale causata da incompatibilità AB0” negli eventi sentinella.
Il suddetto errore lo troviamo annoverato nelle schede sinottiche degli eventi sentinella della Determinazione n. G12355 del 25 ottobre 2016 della Regione Lazio, paragrafo 4.5 Reazione trasfusionale conseguente ad incompatibilità AB0 (BURL n. 89 – Supplemento n.1 del 26/11/2016).
È importante ricordare che, secondo il Ministero delle Salute, sono definiti “eventi sentinella” quegli eventi avversi di particolare gravità, che causano morte o gravi danni al paziente e che determinano una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio Sanitario.
Detto ciò, se consideriamo che l’infermiere è ufficialmente riconosciuto come figura presente in quasi ogni fase della gestione della trasfusione e che l’errore trasfusionale rientra negli eventi sentinella, ne consegue che il professionista in questione è una componente fondamentale nella gestione del rischio clinico e nel garantire la sicurezza della salute del paziente e delle cure.
BIBLIOGRAFIA
- https://www.ail.it/informati-sulla-malattia/terapie-esami/terapie/trasfusione-di-emoderivati
- LEGGE 21 ottobre 2005, n.219 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati”
- DECRETO 3 marzo 2005 Caratteristiche e modalità per la donazione del sangue e di emocomponenti
- Decreto Legislativo 9 novembre 2007, n.208 “Attuazione della direttiva 2005/62/CE che applica la direttiva 2002/98/CE per quanto riguarda le norme e le specifiche comunitarie relative ad un sistema di qualità per i servizi trasfusionali”
- Legge 107/90 “Disciplina per le attività trasfusionali relative al sangue umano e ai suoi componenti” e successivi decreti
- Direttiva 2002/98/CE “Qualità e sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti”
- Decreto del Ministero della Salute 2 novembre 2015 recante” Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”
- Decreto Legislativo 2.11.2015 (GU n. 300 del 28.12.2015), Allegato VII, Lettere F G H
- Standard di Medicina Trasfusionale 3° Ed. ottobre 2017 Edizione SIMTI
- Legge 219/2017 Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento
- Raccomandazione n° 5, marzo 2020 del Ministero della Salute Raccomandazione trasfusionale per la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità ABO
- https://www.nurse24.it/studenti/procedure/emotrasfusione-assistenza-infermieristica-al-paziente.html
- https://www.salute.gov.it/portale/sicurezzaCure/dettaglioContenutiSicurezzaCure.jsp?lingua=italiano&id=238&area=qualita&menu=vuoto
- BURL n. 89 – Supplemento n.1 del 26/11/2016