Prima di parlare dell’infermiere che opera in questa specifica parte del blocco operatorio, bisogna dare una specifica definizione della recovery room.
Per sala risveglio si intende quell’area dove il paziente viene trattato e monitorizzato nell’immediato post-anestesiologico e operatorio prima del rientro in reparto. La recovery room, oltre ad avere tutte quelle attrezzature specifiche per la gestione di eventuali emergenze post-operatorie (ipossia, sanguinamento, shock, ipotensioni gravi, etc.), deve essere un ambiente tranquillo dove gli assistiti possono riprendersi in tranquillità e benessere.
A livello logistico, la sala risveglio normalmente è situata nelle immediate vicinanze delle sale operatorie. Questa disposizione “geografica” è dovuta anche dal fatto di poter gestire al meglio eventuali emergenze che necessitano di un rientro immediato in sala operatoria e di sottoporre l’operato a minori rischi dovuti al trasporto.
Secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 502/1992, quest’area deve essere provvista di:
- Prese elettriche, attacchi a muro per ossigeno, “vuoto”/aspirazione e aria compressa;
- Sistemi di monitoraggio dei parametri vitali;
- Defibrillatori, ventilatori automatici e manuali;
- Farmaci e presidi per la gestione di urgenze;
- Filtrazione ad alta efficienza con un minimo di 6 ricambi di aria per ora;
- Spazi e illuminazioni adeguati.
La dotazione organica di questa area specifica del complesso operatorio è deve essere definita dalla Direzione Sanitaria, la quale nelle scelta del personale (numero e competenze) deve considerare la tipologia e il volume di interventi possibili.
È importante tener presente che le raccomandazioni della SIAARTI (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva), indicano un rapporto minimo di un infermiere per 4 pazienti in sala risveglio e consigliano la presenza di un anestesista responsabile delle attività della recovery room nei blocchi operatori con almeno 5 sale; in assenza di un responsabile medico di quest’area, l’infermiere deve far riferimento all’anestesista di sala operatoria.
Le responsabilità nella gestione del paziente dalla sala operatoria alla sala risveglio sono, secondo le raccomandazioni della SIAARTI e gli standard di cura post-anestesiologica dell’ASA (American Society of Anesthesiologists), definite in base a quanto segue:
- Il trasporto è responsabilità del medico anestesista che può, in base al singolo caso, delegare l’infermiere;
- L’organizzazione della recovery room è responsabilità dell’infermiere anestesista, ove presente, e l’anestesista responsabile ricopre la funzione di supervisore (è dirette responsabile in assenza della predetta figura infermieristica specializzata);
- La sorveglianza e l’assistenza dei pazienti presenti nella sala risveglio è di responsabilità dell’infermiere dedicato, l’anestesista è supervisore;
- Le decisioni terapeutiche sono in capo al medico anestesista;
- La dimissione dalla recovery room e le modalità di trasporto sono decise dall’anestesista con il supporto dell’infermiere.
L’infermiere dedicato alla recovery room deve avere competenze tali da poter riconoscere e gestire al meglio le emergenze post-operatorie, conoscere i rischi specifici dell’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto il paziente e del tipo di anestesia utilizzata, conoscere e saper utilizzare gli elettromedicali e i presidi disponibili per la gestione di eventuali eventi avversi.
In base a quanto detto, la responsabilità primaria dell’infermiere è la sorveglianza dell’assistito, che comprende il monitoraggio e la valutazione periodica dei seguenti parametri:
- Lo stato di coscienza;
- La funzione cardio-respiratoria;
- La funzione neuro-muscolare;
- La temperatura corporea;
- Il dolore;
- La diuresi;
- Eventuali drenaggi.
La sorveglianza in questa specifica area deve seguire una specifica metodica (da Raccomandazioni SIAARTI), ovvero:
- Monitoraggio continuo;
- Valutazione clinico-strumentale ad intervalli regolari, in base al singolo caso (tipologia di intervento e di anestesia, andamento intra-operatorio, commorbilità, etc.);
- Tracciabilità in cartella clinica dei parametri e di eventuali segni e sintomi.
In base a quanto detto finora, è chiaro ed evidente che l’infermiere dedicato alla recovery room è un professionista “a tutto tondo”. Ciò dipende dal fatto che deve possedere competenze e conoscenze di carattere emergenziale, anestesiologico e rianimatorio, tali da gestire tutte le possibili emergenze nel post-operatorio (una delle fasi più delicate nel percorso chirurgico) in collaborazione con medico anestesista.
SITOGRAFIA
- https://infermiereonline.it/recovery-room-ruolo-infermiere/
- https://www.nurse24.it/specializzazioni/sala-di-risveglio-responsabilita-infermieristiche-nel-monitoraggio.html
- https://www.area-c54.it/public/la%20sala%20risveglio%20-%20testo.pdf
- https://www.aou-careggi.toscana.it/internet/index.php?option=com_content&view=article&id=1680:recovery-room&catid=123&lang=it&Itemid=909
- https://www.medicalive.it/obblighi-vigilanza-risveglio-post-operatorio/
- https://www.infermieristicapisa.altervista.org/didattica/three/peri/supporto/supporto12.pdf