Per i bambini l’allattamento è un normale processo fisiologico.
Hanno geneticamente tutti i riflessi neurologici e psicomotori per farlo da soli.
La madre fornisce con il proprio corpo il latte per nutrire il bambino.
Quindi madre e bambino sono strettamente dipendenti l’un l’altra per l’avvio dell’allattamento.
l’industrializzazione ha fatto si che ci sia stato un allontanamento dalla “naturalezza” nell’allattare al seno, sia per mancanza di supporto famigliare, che per mancanza di rete sociale e sanitaria territoriale.
La maggior parte degli studi confermano che le difficoltà che le madri incontrano, hanno a che fare con il posizionamento o l’attacco inefficace al seno.
soprattutto, la maggior parte delle donne che si presentano per delle difficoltà nell’allattamento, sono convinte che la problematica sia fisica, per esempio conformazione del capezzolo, oppure bassa produzione di latte.
C’è sicuramente una grande enfasi sull’attacco corretto, e questo è sicuramente importante.
Ma nella valutazione infermieristica dell’allattamento al seno, vanno identificati diversi fattori di riwschio, già a partire dalla gravidanza, fin dopo il parto, seguendo la siate passo passo in questo percorso.
L’anatomia stessa, sia del seno della madre che del cranio e della bocca del bambino,
sono create appositamente per permettere un allattamento efficace e funzionale.
Infatti ci sono caratteristiche differenti anche tra un seno e l’altro della stessa madre, così come ci sono differenze nella funzione orale in tutti i bambini, in base alle loro soggettività.
Molto raramente la natura compie un errore nel combinare una mamma ed un bambino
Un bambino nasce con tutte le competenze neurocomportamentali per rispondere istintivamente all’allattamento.
E’ comunque forte realtà, che al giorno d’oggi, l’equilibrio fra predisposizione mamma- bambino è molto fragile e può facilmente subire interferenze specialmente alla nascita.
Il passaggio dalla vita intrauterina all’adattamento alla vita extrauterina, spesso, è un momento molto delicato per la diade, ed è proprio in questo periodo che si deve agire per un avvio d’allattamento efficace.
Infatti il bambino utilizzerà i sensi a disposizione, il tatto e l’olfatto, per stimolare geneticamente i movimenti mano-bocca, il movimento della lingua e l’apertura della bocca, l’attenzione per il capezzolo, lo spostarsi verso il capezzolo, il massaggio del seno per stimolare il capezzolo, il movimento a saltelli avanti ed indietro della testa, il leccare il capezzolo e finalmente l’auto attacco. Questo momento importantissimo è chiamato Crawling e, secondo le linee guida e le evidenze scientifiche, sta alla base dell’imprinting tra madre e bambino ed è ciò che consentirà una efficiente predisposizione all’allattamento al seno.
E’ di fondamentale importanza ricordare i benefici dell’allattamento al seno, in termini immunologici e psicocomportamentali nel breve e nel lungo periodo.
I sostitutivi del latte materno, sono sicuramente stati perfezionati nel tempo, ma non forniscono, comparati, le stesse caratteristiche biologiche e, a lungo termine predispongono alla possibilità di presentazione di patologie croniche.
Compito dell’infermiere è quello di affiancare la donna fin dalla gravidanza, col fine di individuare precocemente fattori predittivi di difficoltà nell’allattamento al seno, pianificando da principio, interventi mirati al mantenimento del benessere della diade.
Nel post parto, durante la consulenza viene effettuato un colloquio conoscitivo con la mamma sui dubbi e sulle problematiche riscontrate.
Viene effettua una anamnesi sulle eventuali patologie materne e vengono rilevati i dati clinici alla nascita e durante la crescita del bambino, per la compilazione della cartella infermieristica.
In seguito verrà effettuata una valutazione della poppata al naturale, ossia come normalmente la mamma conduce l’allattamento al seno, con la sua postura e le sue peculiarità.
Il professionista infermiere, dopo aver fornito feedback durante la poppata al naturale, annoterà le caratteristiche della poppata su scale di valutazione oggettive e riconosciute, che andranno a valutare:
• attacco al seno
• deglutizione del bambin*
• tipologia di capezzolo
• comfort della mamma
• presa e posizione
Valutazione infermieristica dell’allattamento al seno.
Successivamente verrà effettuata una valutazione della funzione orale del bambino stesso, per individuare se sono presenti problematiche nella suzione, quindi nella ritmicità e vigore, la presenza di frenuli restrittivi labiali e linguali, che vanno ad incidere sulla mobilità della lingua, e quindi sulla efficacia poppata, la produzione del latte e il trasferimento del latte al bambino.
Perchè fare tutte queste valutazioni?
Perchè rilevare le peculiarità della diade, non solo quindi limitandosi ad osservare una poppata, ma valutando in modo oggettivo mamma e bambino separatamente, ci aiuterà ad ottimizzare:
• attacco al seno
• trasferimento del latte
• produzione del latte
che sono strettamente correlati.
Alla fine delle valutazioni, verrà stilato un piano infermieristico personalizzato, con obiettivi a breve e lungo termine.
E’ fondamentale capire che la poppata è dinamica e su di essa incidono un ventaglio di aspetti, che vanno esaminati attentamente e in più fasi, supportando la mamma in tutte le sue scelte.
Ogni diade è unica in ogni suo aspetto e ha bisogno di essere supportata e assistita.