L'epilessia è una patologia neurologica cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, comportando episodi improvvisi di attacchi convulsivi. Oltre ai sintomi fisici evidenti, questa condizione può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti, influenzando le loro emozioni, relazioni e progetti di vita. Per affrontare in modo completo le esigenze di coloro che convivono con l'epilessia, è fondamentale adottare un approccio olistico e umanistico nella cura della malattia.
Recentemente, un importante passo avanti è stato compiuto grazie al protocollo sviluppato da Neuromed-Aie, un'iniziativa che pone le basi per un nuovo modello di cura dell'epilessia. Il presidente dell'Associazione italiana epilessia, Tarcisio Levorato, sottolinea l'importanza di non limitarsi alla semplice cura della malattia, ma di prendersi cura delle persone nella loro interezza, considerando non solo gli aspetti fisici ma anche quelli emotivi, relazionali e di progettualità.
Questo innovativo protocollo si basa su una visione umanistica della medicina, che mette al centro il benessere e la dignità dei pazienti affetti da epilessia. Uno degli elementi chiave di questa approccio è la personalizzazione delle cure, che tiene conto delle specifiche esigenze di ogni individuo, considerando non solo l'aspetto puramente clinico ma anche quello psicologico e sociale.
Le linee guida del protocollo Neuromed-Aie includono una serie di interventi mirati a migliorare la qualità della vita dei pazienti epilettici. Tra le principali componenti di questo approccio troviamo:
1. Team multidisciplinare: il coinvolgimento di diverse figure professionali, tra cui neurologi, psicologi, assistenti sociali e terapisti occupazionali, per garantire un supporto completo ai pazienti e alle loro famiglie.
2. Approccio terapeutico integrato: l'utilizzo di diverse modalità terapeutiche, tra cui farmacoterapia, terapia comportamentale, terapia occupazionale e interventi psicologici, per affrontare in modo completo le diverse sfaccettature della malattia.
3. Educazione e supporto continuo: fornire informazioni chiare e accessibili sui sintomi, sulle opzioni terapeutiche disponibili e sulle strategie di gestione dell'epilessia, al fine di favorire una maggiore consapevolezza e autonomia nei pazienti.
4. Monitoraggio costante: attraverso visite regolari e controlli periodici, monitorare l'andamento della malattia e valutare l'efficacia delle terapie adottate, apportando eventuali modifiche in base alle necessità individuali.
Il protocollo Neuromed-Aie rappresenta un importante passo avanti nella cura dell'epilessia, ponendo le basi per un approccio più umanistico e personalizzato. L'obiettivo è quello di garantire non solo la gestione efficace dei sintomi fisici, ma anche il sostegno emotivo, sociale e relazionale necessario per affrontare in modo completo le sfide legate a questa complessa condizione.
Tarcisio Levorato, presidente dell'Associazione italiana epilessia, auspica che questo innovativo modello di cura venga preso ad esempio e replicato in altre realtà, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti epilettici e promuovere una visione più umana e globale della medicina. Grazie al costante impegno e alla collaborazione tra professionisti sanitari, associazioni di pazienti e istituzioni, è possibile aprire la strada a una nuova era nella cura dell'epilessia, basata sull'empatia, sulla personalizzazione delle cure e sull'attenzione alle esigenze complesse di chi vive con questa malattia.












































