Nell’ambito del dibattito sul Ddl Bilancio, Confindustria Dispositivi Medici ha sollevato l’allarme riguardo all’assenza di misure per superare il payback, accusando il Governo di affondare le imprese. Il presidente Nicola Barni ha dichiarato che l’associazione, rappresentante di 4.641 aziende e dei loro 117.607 dipendenti, continuerà a battersi per contrastare un meccanismo ritenuto ingiusto e sproporzionato, che mina i principi fondamentali di libera iniziativa economica, competitività, diritto al lavoro e diritto alla salute.
Il Ddl Bilancio, come evidenziato da Confindustria Dispositivi Medici, manca di provvedimenti che favoriscano il superamento del payback, un ostacolo che le imprese del settore devono affrontare e che rischia di comprometterne la sopravvivenza. Questo meccanismo, ritenuto ingiusto e dannoso per il tessuto imprenditoriale, impedisce alle aziende di godere pienamente dei principi cardine dell’economia di mercato, mettendo a rischio posti di lavoro e la stessa competitività del comparto.
Nicola Barni, nel suo ruolo di presidente di Confindustria Dispositivi Medici, si è fatto portavoce delle preoccupazioni e delle istanze delle aziende associate, evidenziando la necessità urgente di riforme che garantiscano una maggiore equità e sostenibilità per il settore. L’obiettivo è quello di creare un ambiente favorevole alla crescita e all’innovazione, che permetta alle imprese di investire, competere e generare valore senza ostacoli insormontabili come il payback.
La lotta condotta da Confindustria Dispositivi Medici non si limita alle parole, ma si concretizza attraverso azioni concrete e un impegno costante nelle sedi istituzionali e politiche. L’associazione si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle criticità del sistema attuale, spingendo per un cambiamento che possa garantire un futuro più prospero e sostenibile per le imprese del settore.
La questione del payback non riguarda solo le singole aziende, ma ha ripercussioni sull’intero sistema economico e sociale. La mancanza di misure adeguate per superare questo ostacolo mina la fiducia degli investitori, limita la capacità delle imprese di crescere e innovare, e mette a rischio la creazione di nuovi posti di lavoro e lo sviluppo del comparto dei dispositivi medici.
Il Governo, secondo Confindustria Dispositivi Medici, ha il dovere di ascoltare le istanze del settore e di adottare provvedimenti che favoriscano la crescita e la competitività delle imprese. Solo attraverso un dialogo costruttivo e un impegno condiviso sarà possibile superare le attuali criticità e costruire un futuro migliore per il comparto dei dispositivi medici.
In conclusione, Confindustria Dispositivi Medici si impegna a continuare la propria battaglia per una maggiore giustizia economica e per un ambiente imprenditoriale più favorevole e sostenibile. L’obiettivo è garantire alle imprese del settore le condizioni necessarie per prosperare, innovare e contribuire al benessere della società nel suo complesso.