Ogni anno, le fratture da fragilità rappresentano un grave problema di salute pubblica, con un impatto economico significativo che si aggira intorno ai 10 miliardi di euro in Italia. Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), le fratture da fragilità incidono pesantemente sul sistema sanitario nazionale, ma anche sulle famiglie e sulla società nel suo complesso.
Le fratture da fragilità si verificano principalmente nelle persone anziane, soprattutto nelle donne in postmenopausa, a causa della perdita di densità ossea e della fragilità scheletrica. Queste fratture sono spesso causate da traumi minimi, come una caduta da un’altezza ridotta, e possono avere conseguenze gravi sulla qualità di vita del paziente, portando a un aumento della morbilità e della mortalità.
Secondo i dati dell’ISS, il costo totale delle fratture da fragilità in Italia ammonta a circa 10 miliardi di euro all’anno, di cui una parte consistente è rappresentata dalle spese sanitarie dirette per il trattamento delle fratture stesse. Tuttavia, va sottolineato che il costo reale potrebbe essere ancora più elevato se si considerano anche i costi indiretti, come quelli legati all’assistenza a lungo termine, alla riabilitazione e alle perdite di reddito dovute all’incapacità lavorativa.
È quindi fondamentale adottare misure preventive per ridurre il rischio di fratture da fragilità, in particolare nelle persone anziane. Uno stile di vita sano, che includa una dieta ricca di calcio e vitamina D, l’esposizione al sole per favorire la sintesi di vitamina D, l’esercizio fisico regolare e il controllo dei fattori di rischio, come il fumo e il consumo eccessivo di alcol, possono contribuire a mantenere la salute delle ossa e a prevenire le fratture.
Inoltre, è importante garantire un accesso tempestivo a diagnosi accurate e a trattamenti efficaci per le persone a rischio di fratture da fragilità. Questo può includere la valutazione della densità minerale ossea mediante la densitometria ossea, la somministrazione di farmaci per prevenire la perdita di massa ossea e ridurre il rischio di fratture, nonché interventi chirurgici in caso di fratture già avvenute.
In conclusione, le fratture da fragilità rappresentano un problema complesso che va affrontato con un approccio multidisciplinare, coinvolgendo medici, ricercatori, istituzioni sanitarie e la società nel suo complesso. Solo attraverso un impegno congiunto possiamo ridurre l’impatto delle fratture da fragilità sulla salute e sul bilancio nazionale, migliorando la qualità di vita delle persone e riducendo i costi associati a questa condizione patologica.