Secondo il dizionario della lingua italiana, il suicidio è definito come “il fatto, l’atto di togliersi deliberatamente la vita; grave pregiudizio o danno che si arreca a se stessi, alla posizione e agli interessi personali”.
Il suicidio è una piaga che negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia, sta dilagando a macchia d’olio in tutto il mondo, soprattutto tra i giovani. Basti pensare che negli ultimi 45 anni, il tasso di suicidi è cresciuto del 65% in tutto il mondo e i tentati suicidi sono fino a 20 volte più frequenti.
Un altro dato allarmante è quello riportato dall’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma che riporta un aumento del 75% degli accessi per ideazione suicidaria o tentato suicidio nel biennio 2020-2021 rispetto al 2018/2019 (Da 369 a 649 casi).
Purtroppo allo stato attuale gli interventi di prevenzione del suicidio sono sottostimati, in quanto l’atto suicidario non è considerato come un vero e proprio problema di salute pubblica; oltre al fatto che in numerose culture e società è etichettato come tabù.
Una realtà estremamente interessata a questo aumento di suicidi e tentati suicidi è quella sanitaria, dove le vittime sono sia i pazienti, soprattutto nelle unità operative a carattere psichiatrico, sia gli operatori sanitari, in particolare gli infermieri.
Per quanto riguarda i pazienti, i fattori predisponenti al suicidio, secondo la letteratura, sono i seguenti:
- Biologici (alterata funzione 5-HT, tendenze impulsive e/o aggressive)
- Disturbi psichici (depressione maggiore, disturbi bipolari, abuso di alcool e sostanze stupefacenti, etc.)
- Biopsicosociali (storie di trauma e abusi, precedenti tentati suicidi, status socioeconomico basso, storia familiare di suicidio, etc.)
- Cognitivi (deficit di problem solving, scarsa autostima, hopelessness)
- Socio-culturali (particolari credenze culturali e/o religiose, mancanza di sostegno sociale, ostacoli nell’accedere alle cure, etc.)
- Ambientali (facile accesso ad armi letali, eventi locali che possono indurre fenomeni di contagio, etc.)
- Eventi di vita stressanti (conflittualità interpersonale, problemi legali, finanziari, lavorativi, etc.)
In aggiunta ai suddetti fattori, vanno valutati attentamente i pazienti “fragili” e, secondo la Raccomandazione Ministeriale n°4, tutti coloro che:
- Presentano chiara patologia psichiatrica
- Manifestano una sindrome organica confusionale
- Giungono in ospedale e manifestano tale ideazione
- Hanno una reazione suicidaria all’interno dell’ospedale
- Hanno subito o temono di subire una grave perdita
Le succitate variabili fanno del suicidio un rischio talmente grave e critico da essere trattato nel Protocollo per il Monitoraggio degli Eventi Sentinella (n° 10 – Suicidio o tentato suicidio di paziente in ospedale).
Secondo la letteratura i reparti/servizi dove vi è un maggior rischio di suicidio da parte degli assistiti sono il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) e le altre tipologie di unità a carattere psichiatrico, i reparti di Oncologia e Hospice, Ostetricia e Ginecologia e il Dipartimento di Emergenza.
Le azioni da mettere in atto per la prevenzione dei suicidi comprendono una corretta anamnesi (naturalmente da compiere in un ambiente che favorisca la comunicazione tra operatore e utente), l’utilizzo di scale di valutazione rischio suicidario, esame obiettivo, formazione del personale (colloquio col paziente, valutazione di atteggiamenti sospetti, etc.).
In conclusione, la prevenzione del suicidio in ospedale si basa su un’appropriata valutazione multidisciplinare delle condizioni del paziente durante tutto il percorso di ricovero e non solo in fase di accettazione. Il personale deve essere formato a saper cogliere quelle avvisaglie sospette e a sostenere il paziente e i parenti/caregiver durante la degenza fino alla dimissione.
Detto ciò, l’infermiere, essendo uno dei maggiori professionisti a contatto diretto e continuo con i pazienti, può e deve essere uno degli anelli più forti e indispensabili della catena di protezione degli assistiti.
BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA
- https://www.metropolitano.it/suicidi-giovanili-una-piaga-in-aumento/#:~:text=I%20dati%20raccolti%20dai%20media,alla%20sua%20attivit%C3%A0%20del%202021. Aggiornato al 3 febbraio 2023.
- https://www.epicentro.iss.it/mentale/schedasuicidi
- https://www.ospedalebambinogesu.it/un-caso-al-giorno-negli-ultimi-due-anni-tra-tentativi-e-ideazioni-di-suicidio-tra-i-giovanissimi-143061/#:~:text=Con%20la%20pandemia%20%2B75%25%20di,pandemia%20rispetto%20al%20biennio%20precedente. Aggiornato al 9 settembre 2022
- https://www.nurse24.it/dossier/burnout/suicidio-tra-infermieri-un-tabu-di-cui-si-parla-troppo-poco.html Aggiornato al 2 gennaio 2023
- Protocollo per il Monitoraggio degli Eventi Sentinella del Ministero della Salute, 2009
- Raccomandazione Ministeriale n°4 “Prevenzione del suicidio del paziente in ospedale”, Ministero della Salute, 2008