La documentazione prodotta dai sanitari non deve essere obbligatoriamente sanitaria, ma può comprendere anche tutti quei documenti relativi alle attività di reparto/servizio.
Questa tipologia di incartamenti comprende:
- Varie check-list (controlli ambientali, sicurezza, funzionamento delle apparecchiature, scadenze farmaci/presidi, etc.)
- Modulistica varia (fogli di accompagno del materiale cito-istologico e altro materiale biologico, distinte di consegna delle cartelle cliniche, ordini di farmacia e deposito, etc.)
In base alla suddetta modulistica, anche se non necessariamente inerente al percorso clinico-assistenziale del paziente ospedaliero/ambulatoriale, questa viene prodotta in quantità “industriale” dal personale sanitario.
Il Coordinatore Infermieristico e l’infermiere stesso sono i massimi “editori” di questa modulistica; basti pensare al controllo mensile delle scadenze dei farmaci e dei presidi, il controllo giornaliero del defibrillatore e della bombola di ossigeno del carrello di emergenza, richieste di farmaci e presidi, controlli giornalieri delle apparecchiature in carico ai reparti/servizi, controlli della sicurezza ambientale per la gestione del rischio cadute, etc.
Anche se non contenente dati sensibili dei pazienti afferenti alla struttura sanitaria, questa documentazione ha un’importanza medico-legale fondamentale.
Per esempio, la richiesta di una specifica categoria di farmaci come gli antibiotici, se non effettuata secondo le modalità interne della struttura, può portare ad un ritardo della consegna del farmaco, dell’inizio della terapia e al prolungamento della degenza del paziente con un rischio maggiore per l’incolumità dell’assistito e una maggiore spesa del nosocomio.
Un altro esempio può essere un danno al paziente conseguente ad un malfunzionamento di un macchinario; nel caso di sinistro la struttura, il professionista in turno e il responsabile del reparto/servizio devono dimostrare a livello documentale:
- Che al momento del controllo giornaliero l’elettromedicale funzionava correttamente e non riscontrava problematiche
- Che i controlli di sicurezza elettrica erano stati effettuati secondo le modalità previste dalla normativa vigente (assistenze/controlli ordinari)
- Che l’apparecchio in questione è provvisto di tutte le certificazioni atte a consentirne l’uso in ambito ospedaliero
- La presenza o meno di precedenti
- Eventuali assistenze straordinarie (chiamate aperte dalla struttura dovute a malfunzionamenti del macchinario)
Gli esempi sono infiniti, in quanto i rischi in ambito sanitario sono paragonabili oggettivamente a quelli del settore aerospaziale.
Proprio per questo motivo, la presenza di procedure, protocolli e istruzioni operative aggiornate e la relativa formazione del personale sono le chiavi di volta per il contenimento dei rischi in ambito ospedaliero. La corretta gestione della documentazione è un anello imprescindibile della catena del risk management.
Gli infermieri sono dei professionisti insostituibili all’interno del flusso documentale, in quanto sono presenti costantemente nei reparti/servizi e, proprio per questo, hanno una visione globale di ciò che li circonda, anche se non di carattere sanitario (come per esempio la comunicazione di una perdita di acqua nel bagno, di una spondina instabile di un letto, del malfunzionamento della luce nella stanza di degenza; queste rappresentano tutte variabili che se non gestite aumentano il rischio di caduta del paziente).
Detto ciò, è assodato che l’infermiere, nella routine lavorativa, esegue anche attività di natura non sanitaria aventi comunque come obiettivo, attraverso percorsi trasversali, la salute del cittadino.